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Biglietti

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Classiche Forme dal 2017 porta la grande musica nei siti d’arte, nella campagna e, più in generale, nei luoghi iconici del Salento.
La nona edizione si terrà dal 13 al 20 luglio 2025 a Lecce, Supersano, Santa Maria di Leuca e Casamassella

Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae + -

Santa Maria di Leuca (Lecce)

Santa Maria di Leuca è una località del comune di Castrignano del Capo, famosa per essere il punto più meridionale della Puglia e, per leggenda popolare, luogo d’incontro tra due mari, Ionio e Adriatico.

Qui, sulla cima di Punta Meliso, area protetta appartenente al Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, sorgono la Basilica di Santa Maria de Finibus terrae e il maestoso faro di Leuca, tra i più alti d’Europa.

La prima chiesa fu costruita qui agli albori del cristianesimo, su un tempio pagano dedicato alla Dea Minerva. Nel corso dei secoli, il santuario subì ripetute distruzioni e saccheggi dai Turchi e Saraceni e nel XVIII secolo fu costruita l’attuale basilica, che ancora oggi conserva molte tracce del passato all’interno delle sue mura.

Il faro di Leuca, costruito nel 1864 su progetto dell’ingegnere Achille Rossi, sorge dove una volta si trovava una torre d’avvistamento, poco distante dalla grande piazza antistante il santuario di Santa Maria. Alto 47 metri, si erge di oltre cento metri sulle acque del mare. 

Piazza Giovanni XXIII

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Chiostro del Cinquecento - ex Convitto Palmieri + -

Lecce

L’ex Convitto Palmieri è una maestosa costruzione in stile neoclassico nel cuore di Lecce, in piazzetta Carducci, storico punto di ritrovo giovanile.

Il complesso in principio – XIV secolo – era composto dalla chiesa di S. Francesco della Scarpa e dall’annesso convento. Nel 1800 quest’ultimo fu adibito a caserma, deposito e ospedale di cavalleria, per poi diventare, nel 1816, sede del “Collegio-Convitto di S.Giuseppe”, unico liceo della Provincia di Terra d’Otranto. Da allora ha sempre rappresentato una prestigiosa struttura educativa (dal 1860 intitolata a Giuseppe Palmieri) fulcro di formazione di generazioni di giovani leccesi.

La configurazione di oggi è il risultato di demolizioni, ricostruzioni e addizioni realizzate nel corso dell’Ottocento.

Attualmente è uno degli spazi culturali più importanti della città, gestito dal Polo biblio-museale di Lecce.Classiche Forme 2025 farà tappa qui, in particolare in uno dei suoi chiostri interni, il più prezioso, quello cinquecentesco, per due Conversazioni, quelle del 14 e del 16 luglio.

Piazzetta di Giosuè Carducci

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Chiostro del Rettorato + -

Lecce

Il Convento dei Carmelitani di Lecce, attualmente sede del Rettorato dell’Università del Salento,   insieme all’attigua Chiesa di S. Maria del Carmine rappresenta una delle più significative testimonianze delle innumerevoli vicende storiche che hanno interessato il tessuto urbano della città di Lecce.

Il Convento è realizzato tra il ‘500 e il ‘600 da Paduano Bax, su stratificazioni precedenti. In particolare, il chiostro, nella seconda metà del Seicento, fu arricchito da affreschi con storie dei Santi dell’ordine, che il restauro dei primi anni del 2000 ha fatto frammentariamente riemergere, oltre a rivelare, grazie ad un’intensa campagna di scavi, una sequenza di tredici fasi di occupazione che vanno dal paleolitico fino alla fine del ‘500, passando per i Messapi, l’età tardoromana e il Medioevo.

Piazza Tancredi 7

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Fondazione Le Costantine + -

Casamassella (Lecce)

La Fondazione Le Costantine si estende per oltre 33 ettari in agro di Uggiano la Chiesa, a due passi dal centro di Casamassella, a ridosso della Valle dell’Idro. L’azzurro mare di Otranto fa da cornice a un incantevole scenario di boschi e macchia mediterranea.

Davanti agli occhi sfilano uliveti, prati, ginestre profumate e cespugli di mirto, robinie, lecci, pini e tante rarità botaniche, come la quercia Vallonea e le piccole orchidee selvatiche.

Tra le varie ricchezze custodite da Le Costantine c’è innanzitutto l’arte del ricamo e della tessitura. Dapprima strumento per promuovere l’autonomia e l’emancipazione femminile, oggi grande eccellenza, riconosciuta in Italia e in tutto il mondo.

Le artigiane che vi lavorano producono manufatti tessili di altissima qualità intrecciando fibre naturali con antichi telai in legno a quattro licci. Utilizzano tecniche risalenti a centinaia di anni fa ed eseguono ogni rifinitura rigorosamente a mano.

Uggiano la Chiesa – Via Costantine

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Masseria Le Stanzie + -

Supersano (Lecce)

La Masseria Le Stanzie di Supersano è una delle più antiche masserie salentine, oggi nota per i caratteristici pomodori “te pendula” (appesi) che tingono di rosso molti suoi porticati.

La sua posizione ideale, nel cuore del Salento, l’ha resa, nel corso dei secoli, luogo ideale di sosta e riposo per pellegrini e viandanti (lo stesso nome evoca il suo ruolo di antica stazio). 

Oggi è molto più di un agriturismo, è un vero e proprio luogo di culto della civiltà contadina e delle sue antiche tradizioni. Ha frutteti, uliveti, vigneti, orto con produzione di ortaggi stagionali, allevamenti di bovini e ovini. La struttura si articola tra ampie e piccole stanze, corti, pergolati, aie, granai, forni in pietra e meravigliosi frantoi ipogei.

SP362 Km 32,900

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Palazzo Tamborino Cezzi + -

Lecce

Palazzo Tamborino Cezzi è un’aristocratica dimora nel centro storico di Lecce. Ha conquistato, tra gli altri, il regista Ferzan Ozpetek che nel 2009 decise di ambientare qui il film “Mine vaganti”.

La struttura è originaria del Cinquecento, di cui conserva ancora parte degli ambienti, decisamente rinascimentali, del piano terreno. Dalla seconda metà dell’800 è della famiglia Tamborino, alla quale si devono gli interventi strutturali e artistici che ne connotano l’odierna fisionomia; i Cezzi, attuali proprietari, ne sono discendenti in linea materna. La rielaborazione ottocentesca della casa esprime gusto neoclassico unito ad elegante ecclettismo, ma anche ricordi moreschi e orientaleggianti. Il chiostro che accoglie il concerto sintetizza in qualche modo tutta la sua storia.

Via Guglielmo Paladini, 50

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Parco di Belloluogo + -

Lecce

Il Parco di Belloluogo è un’area verde attrezzata poco distante dal centro di Lecce. Prende il nome dalla preziosa Torre trecentesca di Belloluogo situata nella parte nord del parco, davanti alla quale è ancora visibile l’antico fossato: con il suo corpo circolare, la torre rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino. Fu storica residenza della regina Maria D’Enghien che qui trascorse gli ultimi momenti della sua vita. 

È proprio nell’area intorno alla celebre Torre del Parco di Belloluogo che a luglio 2022, per concessione del Comune di Lecce che ne è proprietario, è nata l’Oasi Classiche Forme, un luogo in cui si è immaginato di poter far crescere la cultura del Festival. La direttrice artistica Beatrice Rana e l’associazione Opera Prima che organizza il Festival si sono impegnati a donare e piantumare ogni anno una manciata di alberi a beneficio dell’Oasi Classiche Forme, della cui cura si occuperanno nel tempo.

Via Vecchia Surbo 1D

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